Deontological ethics - Wikipedia, the free encyclopedia
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Enjoying doing poorly a lot of things.
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The season I like most of all is Autumn. Perhaps is due to the November I always bring deep in my heart, perhaps just because no pollen allergy bother me in Autumn days.
Autumn dress with the best color palette, and every day we have a great sunset as a gift.Volentieri inserisco due lettere che mi ha inoltrato un amico per denunciare un problema generato da un malcostume (non si può parlare di reato, ma possiamo presumere che ci sia qualcosa che non va per il verso giusto).
In sintesi: per inserire i propri figli all'asilo nido viene solitamente richiesto un esaustivo riepilogo del proprio stato patrimoniale per privilegiare le persone meno abbienti (e fin qui, tutto regolare). Peccato che i privilegiati denuncino cifre ridicolmente basse per il tenore di vita che conducono: questo non li rende *evasori fiscali*, ma penso sia legittimo nutrire qualche dubbio.
Bene: il mio amico Stefano ha avuto le graduatorie di ammissione agli asili nido (non senza difficoltà, nonostante fosse suo diritto) e ha segnalato la cosa alla guardia di finanza, conscio che difficilmente la cosa avrà un seguito. Ma il coraggio di buttare il sasso nello stagno non è di tutti.
Di fatto, il sistema è congegnato in modo da favorire l'evasore, a scapito di chi le tasse le paga, tutte, fino all'ultimo centesimo. Ovvero: giusto favorire i meno abbienti, ma solo se vengono fatti controlli (basterebbero a campione!) delle dichiarazioni rilasciate.
Gli omissis sono colpa mia: i nomi avrebbero i risultati delle ricerche di questa pagina.
----Buona lettura.
Egregio Dott. XXXXXX,
Scrivo facendo seguito alla mia lettera riportata di sotto e pubblicata sul vostro giornale il 3 Agosto sulle pagine di Bologna.
Ho risolto il problema dell’asilo per mia figlia pagando un privato ovvero arrangiandomi.
Ho anche cercato di agire per correggere questa stortura per i figli a venire (non miei) cercando di stimolare la Guardia di Finanza con un esposto formale e cercando un contatto con le Istituzioni cittadine.
Mi rendo conto della natura “Don Chisciottesca” delle mie azioni.
Ho fatto un esposto alla Guardia di Finanza ma dubito vedro’ risultati.
Ho cercato di forzare le Istituzioni cittadine alla trasparenza ed al rispetto delle regole nei rapporti con il pubblico facendo ricorso al Difensore Civico. Avro’ le informazioni richieste nonostante le reticenze delle Istituzioni, ma a che servira’?
Ho cercato piu’ e piu’ volte nell’arco di 3 mesi di avere un contatto con il Signor XXXXXXXXX e con la Signora XXXXXXXX rispettivamente Sindaco ed Assessore Scuola del Comune di Bologna. Nessuna risposta naturalmente.
Io sono Don Chisciotte ma chi e’ Sancho Pancia? Lei crede che gli Amministratori pubblici si renderanno mai conto di essere tali e nulla piu’?
Chi amministra si assume delle responsabilita’ e deve almeno avere il coraggio di dire ”arrangiati” o “non abbiamo i mezzi” (a mio avviso la volonta’) di combattere l’evasione.
La triste conclusione e che chi evade ottiene anche il supporto dello Stato che lo include tra coloro che ricevono l’assegno per il nuovo nato, che hanno priorita’ in tutte le graduatorie, che hanno il posto all’asilo piuttosto che allo studentato per i loro figli, che beneficiano di ogni possibile sgravo fiscale.
Ancor piu’ incredibile e’ che Sancho Pancia non vuole parlare con Don Chisciotte: e si’ che si potrebbe discutere “del fortunato compimento che diede il valoroso Don Chisciotte alla spaventevole e non mai immaginata avventura dei mulini a vento con altri successi degni di gloriosa memoria”.
E poi diciamoci la verita’: Sancho Pancia e’ lo scudiero di Don Chisciotte e qualcuno bisogna che glielo faccia sapere.
Cordiali Saluti
Stefano XXXXXX
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Caro XXXXXXX,
Le scrivo per denunciare una situazione incredibile per un Paese come il nostro.
Vivo (e pago le tasse) a Bologna esempio per “i servizi che funzionano”.
A Bologna le graduatorie per le liste di ammissione agli Asili Nido comunali sono state pubblicate sul sito Internet del Comune solo Sabato scorso.
Molte famiglie non sanno ancora nulla poiche’ le lettere ufficiali saranno spedite probabilmente in Agosto.
La frequenza ininizia a Settembre. Questo significa che gli esclusi avrano gravi problemi e pochissimo tempo per la ricerca di una alternativa.
Gli esclusi sono una percentuale elevatissima, mi e’ stato detto oltre il 30%.
Mia figlia e’ esclusa ed in lista d’attesa su tutti i 16 Asili Nido che abbiamo inserito nella domanda di iscrizione.
La posizione in lista d’attesa varia dalla ottava alla ventinovesima. Ovvero nessuna possibilita’. Oltretutto con le graduatorie in uscita l’ultimo giorno di Luglio Lei capisce la difficolta’ a trovare un’alternativa privata che comunque non vorremmo perseguire.
Riteniamo che un bimbo debba vivere fin da subito nella Societa’ cosi’ com’e’ e pensiamo che una struttura pubblica nel bene e nel male ne sia il miglior specchio.
Io e mia moglie siamo entrambi lavoratori dipendenti con un secondo figlio di 3 anni e ISEE elevato.
Le fornisco di seguito la graduatoria relativa agli 8 posti disponibili in uno di questi nidi (ovviamente nessun dato sensibile e’ riportato nel rispetto della Privacy):
ISEE 3827€ (caso sociale/segnalato)
ISEE 7510€ (caso sociale/segnalato)
ISEE 1991€ (2 genitori che lavorano e secondo figlio minore)
ISEE 6018€ (2 genitori che lavorano)
ISEE 11305€ (2 genitori che lavorano e secondo figlio minore)
ISEE 11508€ (2 genitori che lavorano e secondo figlio minore)
ISEE 15839€ (2 genitori che lavorano)
ISEE 17205€ (2 genitori che lavorano e secondo figlio minore)
In questo nido mia figlia e’ diciasettesima in lista d’attesa.
Io non discuto sul fatto di pagare una retta elevata, visto che io e mia moglie abbiamo un buon lavoro e di conseguenza ISEE elevato, ritengo pero’ che il servizio debba essere fornito dal Comune in cui viviamo e paghiamo le tasse.
Inoltre, ed e’ quello che mi crea maggiore malessere, come si nota dalla lista (che e’ veramente una delle tante) le dichiarazioni ISEE sono quanto meno “strane” ed io ho l’elevato sospetto che molte od alcune siano false. A Bologna, come Lei certo sa, non si vive in 4 nemmeno con un ISEE di 17205€.
Non so se troveremo un’alternativa privata (al costo di circa 800€ al mese), ma Le chiedo: e’ possibile che chi non ha alternative, ovvero il classico nonno che si presta, o non puo’ pagare un’elevata retta privata, debba valutare se rinunciare al proprio lavoro? E‘ giusto che un bambino passi tutto il suo tempo con degli adulti anziche’ con altri bambini?
Cordiali Saluti
Stefano XXXXXX
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Hi, yesterday I returned to school, a sui generis school, "for parents". Teacher (storyteller?): prof. P. Crepet, "Relationship parents-children and the extent to communicate". Very interesting and insightful.
A brief summary of the arguments:Powered by Qumana
This evening I ended my dinner with freshly cooked bread and a half glass of wine (Rosso di Torgiano).
Call me naive, but no meal will ever be as good as bread and wine. Prosit.
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An excerpt from a christian prayer: "Gloria in excelsis Deo". The leitmotiv of personal productivity is "Effort doesn't count. Just results."
I can't agree. Efforts count regardless of results: you can obtain peace on earth by mean of your good will. And this is quite a result (no pun intended).
P.S.: In the english version of the "Gloria", they lost the meaning of this verse: "Peace to His people on earth" is less... ecumenic than "on earth peace to men of good will".
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From Guy Kawasaki's blog I noticed a comment by an italian reader, Nicola Mattina. Browsing his profile from his website, I found the word iNFj.
At a first glance, I thought it was a typo: few seconds after, I was compiling this test. I am an iNFj too. I took the test two more times just to be sure the result is not ever the same independently from your answer, and seems to be genuine.
If you have two spare minutes, take it. It's fun, and it's free (usually this kind of tests are not).
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Ecco la risposta alla domanda "come fare una presentazione su
proiettore dall'iPod".
Sulla scia del suggerimento di djfede ripubblico il codice aggiornato per Outlook. Con la modifica, viene segnalato un avviso nel caso in cui non sia presente un allegato ma nel corpo della mail ci sia la radice "alleg" o "attach".
Il post originale, comprensivo di citazione per l'autore della macro (no, non sono io), è qui.
Private Sub Application_ItemSend(ByVal Item As Object, Cancel As Boolean)
Dim m As Variant
Dim strBody As String
Dim intIn As Integer, intAttachCount As Integer
Dim x As Integer
On Error GoTo handleError
intAttachCount = 0
strBody = LCase(Item.Body)
intIn = InStr(1, strBody, "original message")
If intIn = 0 Then intIn = Len(strBody)
intIn = InStr(1, Left(strBody, intIn), "alleg") + InStr(1, Left(strBody, intIn), "attach")
If intIn > 0 Then
For x = 1 To Item.Attachments.Count
If LCase(Item.Attachments.Item(x).DisplayName) <> "picture (metafile)" Then
intAttachCount = intAttachCount + 1
End If
Next
If intAttachCount = 0 Then
m = MsgBox("Sembra proprio che tu voglia mandare un allegato," & vbCrLf & "ma non ci sono allegati in questo messaggio." & vbCrLf & vbCrLf & "Desideri inviarlo comunque?", vbQuestion + vbYesNo + vbMsgBoxSetForeground)
If m = vbNo Then Cancel = True
End If
End If
handleError:
If Err.Number <> 0 Then
MsgBox "Outlook Attachment Reminder Error: " & Err.Description, vbExclamation, "Outlook Attachment Reminder Error"
End If
End Sub
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Attenzione - post esistenzialista.
"E poi a quelli che non ritornano: forse lassù, certo lassù, sono capaci di non dormire mai più."
Tornare è un po' morire.
"And then to whom don't come back: maybe up there, surely up there, it is likely they will not sleep anymore."
Coming back is a little like dying.
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Aiuto nostromo di seconda classe Carl Brashear, 9 ore e 31 minuti.
Assemblaggio perfetto.
Bosun's Mate Second Class Carl Brashear, nine hours, thirty-one minutes.
Perfect assembly.
Cosa ho imparato da Shamu riguardo ad un matrimonio felice.
di Amy Sutherland
Sto lavando i piatti sull'acquaio, quando mio marito cammina nervosamente dietro di me, visibilmente irritato. "Hai visto le mie chiavi?" sibila infastidito, quindi sbuffa e zompa qui e là con il nostro cane, Dixie, ansioso per il nervosismo del suo umano preferito.
In passato avrei fatto come Dixie. Avrei chiuso il rubinetto e mi sarei unita alla caccia e nel frattempo avrei cercato di lenire le pene di mio marito con un frase calmante tipo "Non preoccuparti, vedrai che salteranno fuori." Ma questo non avrebbe fatto niente se non renderlo più nervoso, e una banalità come perdere le chiavi sarebbe presto degenerata in un drammone con protagonisti noi due e un povero cane nervoso.
Ora invece mi concentro sul piatto bagnato fra le mie mani. Non mi volto nemmeno. Non dico una parola. Uso una tecnica imparata da un addestratore di delfini.
Io amo mio marito. E' una persona colta, avventurosa, e ha un modo peculiare di parlare con l'accento del Vermont settentrionale che ancora a fare breccia dopo 12 anni di matrimonio.
Ma tende anche ad essere sbadato, ed è spesso indolente e lunatico. Bazzica in cucina chiedendomi se io abbia letto questo o quel pezzo sul New Yorker proprio quando cerco di concentrarmi sulle pentole che bollono. Lascia in giro fazzoletti usati. Soffre di crisi di sordità maritale ma non manca mai di captarmi se sto mormorando qualcosa fra me e me dall'altra parte della casa. E grida: "Hai detto qualcosa?".
Questi piccoli fastidi non sono fra quelle cose che portano alla separazione e al divorzio, ma dài e dài hanno cominciato ad appannare i miei sentimenti per Scott. Io volevo - dovevo - portarlo un po' più vicino alla perfezione, trasformarlo in un partner che mi desse un po' meno fastidi, che non mi facesse aspettare al ristorante, qualcuno un po' più facile da amare.
Così, come molte mogli prima di me, ho iniziato ignorando un'intera libreria di consigli e mi sono messa a cercare di migliorarlo. Come? Scocciandolo, ovviamente, la qual cosa non ha fatto che peggiorare i suoi comportamenti: guidava più forte, si faceva la barba meno spesso o non se la faceva affatto; lasciava la sua tenuta da ciclista sul pavimento del bagno anche per più tempo di prima.
Andammo da una consulente coniugale per arrotondare gli spigoli del nostro matrimonio. Lei non capì cosa ci facessimo lì, e si complimentò ripetutamente sul modo in cui noi comunicavamo. Mi arresi. Immaginavo che avesse ragione - la nostra unione era molto salda - e mi ero rassegnata ad anni di tiepido risentimento e di sarcasmi occasionali.
Poi successe qualcosa di magico. Per scrivere un libro riguardo ad una scuola per addestratori di animali, iniziai a fare la pendolare fra il Maine e la California, dove passavo i miei giorni osservando gli studenti fare l'impossibile: insegnare alle iene a fare le piroette a comando, insegnare ai puma ad offrire i loro cuccioli per tagliare le unghie, e insegnare a fare skateboard ai babbuini.
Io rimasi ad ascoltare, rapita, quando gli addestratori professionisti spiegavano come facessero ad insegnare ai delfini a saltare e agli elefanti a dipingere. Finalmente realizzai che le stesse tecniche potevano funzionare anche sulle specie più testarde ed adorabili, il Marito Americano.
La lezione principale che appresi dagli addestratori di animali esotici è di ricompensare i comportamenti che mi vanno bene e ignorare quelli che non mi aggradano. Dopo tutto, non si insegna ad un leone marino a tenere la palla in equilibro sul naso scocciandolo. La stessa cosa vale per il Marito Americano.
Tornata nel Maine, cominciai a ringraziare Scott ogni volta che metteva una camicia sporca nel portabiancheria. Se gliene metteva due, gli davo un bacio. Nel frattempo, avevo deciso che avrei calpestato tutti gli indumenti sporchi per terra senza proferire verbo, anche se ogni tanto li calciavo sotto il letto. Ma appena colse la mia approvazione, il mucchio di panni si ridusse.
Usavo un metodo che gli addestratori chiamano "approssimazioni", ricompensando i piccoli passi verso un comportamento del tutto nuovo. Non puoi aspettarti che un babbuino impari a fare le capriole in una sola lezione, come non puoi aspettarti che il Marito Americano cominci a raccogliere regolarmente i suoi calzini sporchi semplicemente ringraziandolo per aver tirato su un calzetto. Con i babbuini prima li ricompensi per un salto, poi per un salto più grande, poi per uno ancora più grande. Con il Marito Scott, iniziai a lodare ogni piccola azione ogni volta: se guidava anche solo di un chilometro all'ora più piano, se buttava un paio di pantaloncini nel cesto dei panni sporchi, o per qualsiasi occasione in cui era in orario.
Cominciai quindi ad analizzare mio marito come farebbe un addestratore con un animale esotico. Gli addestratori illuminati cercano di imparare tutto ciò che possono riguardo a quella specie, dall'anatomia alla struttura sociale, per capire come pensino, cosa piaccia e cosa non piaccia loro, cosa riesca loro facile e cosa no. Per esempio, un elefante è un animale sociale, per cui è abituato alla gerarchia. Non salta, ma può reggersi sulla testa. Ed è vegetariano.
L'animale esotico conosciuto come Scott è un solitario, ma è un maschio alfa. Quindi la gerarchia gli importa, mentre non gli importa di stare in gruppo. Ha una discreta preparazione atletica, ma si muove lentamente, specialmente mentre si veste. Sciare gli viene naturale, ma non l'essere in orario. E' un onnivoro, ed è quello che un addestratore definirebbe motivato dal cibo.
Non appena cominciai a pensarla in questo modo, non riuscii più a fermarmi. Alla scuola in California, prendevo nota di come si porta a spasso un emù o come ci si fa accettare d un lupo come membro del branco, ma intanto pensavo "non vedo l'ora di provarlo su Scott."
Durante una esperienza sul campo con gli studenti, ebbi modo di assistere ad un addestratore professionista mentre descriveva come avesse fatto ad insegnare a delle gru coronate a smettere di atterrare sulla sua testa e le sue spalle. Ci riuscì addestrando i trampolieri ad atterrare su tappetini stesi a terra. Questo, spiegò, è quello che viene chiamato un "comportamento incompatibile," un concetto semplice ma brillante.
Piuttosto che insegnare alle gru di smettere di atterrare su di lui, l'addestratore insegnò agli uccelli qualcos'altro, un comportamento che rendesse impossibile il comportamento non desiderabile. Gli uccelli non potevano atterrare sul tappetino e su di lui contemporaneamente.
A casa, sfruttai i comportamenti incompatibili per tenere Scott fuori portata mentre cucinavo. Per attirarlo lontano dal piano cottura, preparavo del prezzemolo da tritare o del formaggio da grattare all'altra estremità della cucina. Oppure mettevo in bella mostra una ciotola con patatine e salsa. La cosa funzionò subito: niente più Scott che mi aleggiava intorno mentre cucinavo.
Seguii quindi gli studenti al SeaWorld di San Diego, in cui un addestratore mi introdusse il concetto di Sindrome della Conferma Minima (least reinforcing syndrome, L.R.S.). Quando un delfino fa qualcosa di sbagliato, l'addestratore non reagisce in alcun modo. Aspetta alcuni secondi, facendo ben attenzione a non guardare il delfino, quindi ricomincia il lavoro. L'idea è che qualsiasi reazione, positiva o negativa, alimenti un comportamento. Se un comportamento non provoca nessuna reazione, tipicamente scompare da solo.
A margine delle mie note scrissi, "Provare su Scott!"
Fu solo questione di tempo perché tornasse rastrellando la casa in cerca delle sue chiavi, al che non dissi nulla e continuai a fare quel che stavo facendo. Occorse un bel po' di disciplina per mantenere la calma, ma i risultati furono immediati e sorprendenti. Il suo nervosismo si smorzò molto al di sotto della sua tipica furia e svanì come un temporale estivo. Mi sentivo come se gli avessi tirato un baccalà.
Ci risiamo; lo sento sbattere un cassetto, razzolare in mezzo alla carta in una cassa nell'ingresso e poi salire le scale. Io, ferma al lavello. Quindi, com'è ovvio, tutto torna in silenzio. Un attimo dopo, entra in cucina con le chiavi in mano e dice calmo, "Trovate."
Senza voltarmi rispondo, "Grande, a più tardi."
Ed esce con il nostro cane, molto più calmo.
Dopo due anni di addestramento di animali esotici, il mio matrimonio fila molto più liscio, mio marito è più facile da amare. Una volta prendevo le sue mancanze sul personale; i suoi vestiti sporchi per terra erano un affronto, un segno di quanto poco ci tenesse a me. Ma pensando a mio marito come ad una specie esotica mi ha dato la giusta distanza per considerare le nostre differenze in maniera molto più oggettiva.
Ho adottato il motto degli addestratori: "Non è mai colpa dell'animale." Quando i miei tentativi di addestramento andavano a vuoto, non ne attribuivo mai la colpa a Scott. Invece escogitavo nuove strategie, pensavo ad altri comportamenti incompatibili e usavo approssimazioni più piccole. Sezionai il mio stesso comportamento, cercando di capire come certe mie azioni alimentassero le sue. Imparai anche ad accettare alcuni comportamenti troppo radicati, troppo istintivi per disimpararli. Non puoi impedire ad una talpa di scavare, e non puoi fermare mio marito dallo smarrire portafoglio e chiavi.
I PROFESSIONISTI citano casi di animali che comprendono l'addestramento a tal punto che finiscono per usarlo con l'addestratore. Il mio animale fece lo stesso. Quando le tecniche di addestramento funzionarono a meraviglia, non resistei dal dire a mio marito tutto quanto. Lui non si offese, anzi, ascoltò divertito. Mentre spiegavo tecniche e terminologie, lui assorbiva. Molto più di quanto non avessi immaginato.
Lo scorso autunno, nella mezza età inoltrata, ho scoperto che avevo bisogno di un apparecchio per i denti. Non era solo un'umiliazione, ma anche una tortura. Per settimane le mie gengive, i miei denti, la mandibola e i seni nasali vibravano in modo innaturale. Mi lamentavo spesso a voce alta. Scott mi rassicurava dicendomi che avrei fatti l'abitudine ad avere del metallo in bocca. Non successe.
Una mattina, mentre mi lanciavo nell'ennesima tirata su quanto fossi a disagio, Scott si limitò a guardarmi in modo neutro. Non disse una parola di comprensione né di dissenso ai miei lamenti, nemmeno un cenno col capo.
Presto la mia rabbia si esaurì e se ne andò. Quindi capii cosa stava succedendo, mi girai e chiesi, "Stai applicando la L.R.S.?" Silenzio. "Non è così?"
Alla fine mi sorrise, ma la sua L.R.S. aveva già agito. Cominciò quindi ad addestrare me, la Moglie Americana.
Translated from The New York Times through LifeHacker
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Stumbled upon Gretchen's Blog.
She's probably a little too euphoric, but I think she's ok. And in
her website there are some interesting quotes.
Besides, according to Guy, I think joy, not happiness, has to be
pursued.
Did I mentioned quotes?
- Great powers cannot be exerted, but when great exigencies make them
necessary (Samuel Johnson)
- Eminence without merit earns deference without esteem. (Chamfort)
- Prosperity fosters bad tempers. (Seneca)
- Ask yourself whether you're happy, and you cease to be so. (John
Stuart Mill)
- Men despise great projects when they do not feel capable of great
successes (Vauvenargues)
- Intellectual passion drives our sensuality. (Leonardo da Vinci)
- Perhaps the best test of a man's intelligence is his capacity for
making a summary. (Lytton Strachey)
- Men who are well off forget their grievances; in adversity they
have nothing else to think of. (A.J.P. Taylor)
- The sharpest scrutiny is the condition of enduring fame. (James
Froude)
- Nature has made two sort of excellent intellects; one kind to
produce beautiful thougths or actions, the other to admire them.
(Joubert)
- Providence seldom sends any into the world with an inclination to
attempt great things, who have not abilities, likewise, to perform
them. (Samuel Johnson)
- Let no man be called happy before his death. Till then, he is no
happy, only lucky. (Solon)
- There is no virtue which appears small when enacted on a large
stage. (Joubert)
- Of all things that wisdom provides to help one live one's entire
life in happiness, the greatest by far is the possession of
friendship. (Epicurus)
- Next to knowing when to seize an opportunity, the most important
thing in life is to know when to forego an advantage. (Benjamin
Disraeli)
- Great men are two a penny in wartime. It is not that there are more
of them about: just the public is in the mood for the grand epithet.
(Lord Moran)